La nostra sede

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sanitansambleLe prove orchestrali e le lezioni di musica si svolgono in una delle sedi più affascinanti del Rione: la Basilica di San Severo fuori le mura (meglio conosciuta come San Severo alla Sanità) che s’incontra inoltrandosi all’interno del quartiere in direzione della Salita Capodimonte, in piazza San Severo a Capodimonte. Si tratta di una Chiesa risalente al IV secolo d.C., poi ricostruita nel 1573 dall’arcivescovo napoletano Mario Carafa e infine ristrutturata nel Seicento ad opera dell’architetto Dioniso Lazzari. Qui i giovani musicisti sono accolti per le prove orchestrali. Nella parte superiore della Chiesa con ingresso da Salita dei Cinesi nella ex casa parrocchiale, oggi chiamata “L’Altra Casa”, si svolgono, invece, tutti i pomeriggi le lezioni di solfeggio e quelle individuali per strumento.

La Basilica di San Severo fuori le Mura

Percorrendo a ritroso la Salita Capodimonte si arriva alla piazzetta che prende il nome dalla Basilica di San Severo fuori le mura, all’imbocco di via dei Cinesi. Fu qui che, secondo la tradizione, nella seconda metà del IV secolo una prima chiesetta fu fondata da Severo, vescovo di Napoli tra il 363 ed il 409 d. C. Gennaro Aspreno Galante nella sua Guida Sacra della città di Napoli (1872) ci racconta della perduta importanza di questo luogo sacro, sede della prima sepoltura del santo, all’indomani della traslazione delle sue spoglie nella chiesa di San Giorgio Maggiore, a metà del IX secolo. Nel 1573 l’arcivescovo napoletano Mario Carafa fece ricostruire la chiesa a spese del popolo, affidandola alla cura dei Conventuali di San Lorenzo Maggiore.
La chiesa che vediamo oggi è il risultato di una ristrutturazione a opera dell’architetto Dioniso Lazzari avviata nel 1680, e terminata circa dieci anni più tardi. Il presbiterio accoglie due tele di Paolo De Matteis (Visitazione e Madonna del Rosario), databili 1709. Nel transetto sinistro è murato un notevole rilievo marmoreo raffigurante La Madonna con il Bambino, probabilmente commissionato dal possessore della cappella, Camillo Maresca, allo scultore Girolamo D’Auria nel ‘600. Dalla terza cappella a sinistra si accede a quanto rimane della catacomba di San Severo risalente al V secolo d. C. e scoperta dal Galante nel 1867. Qui, nel XVIII secolo, Domenico Cimarosa ricevette i primi insegnamenti musicali. Annessa alla chiesa è presente la Cappella di Sant’Antonio da Padova, la cappella, de 1621, è costituita da un’unica navata, decorata con preziosi stucchi e tele seicentesche. un piccolo scrigno che custodisce opere come Giordano, Fracanzano, Vaccaro mentre lungo le pareti laterali ben 12 tele raccontano storie di Sant’Antonio. la volta è impreziosita da quattro grandi tele: L’Eterno Padre, La Vergine col Bambino e Santi, L’Immacolata e San Francesco. Oggi, assieme al convento e alle catacombe ch’essa custodisce al di sotto del pavimento dell’unica navata, la chiesa è parte integrante del comparto urbano di San Severo extra moenia al Rione Sanità.

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